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psicoanalisi

Che cos’è la psicoanalisi?

La psicoanalisi è sia una teoria della mente umana, sia una pratica terapeutica. Freud ha sviluppato, con le sue riflessioni teoriche, una mappa di come funziona la mente. Attualmente la psicoanalisi mantiene vivo l’interesse per il funzionamento mentale ed è in dialogo aperto con le neuroscienze, ma ha maggiormente approfondito le dinamiche relazionali tra persone. E’ una delle possibili specializzazioni dopo la laurea in psicologia e medicina.
La psicoanalisi ha quattro principali aree di applicazione:
1

teorica: studio di come funziona la mente (dinamiche intrapsichiche) e le relazioni (dinamiche intersoggettive)

2

cura per i disturbi psichici

3

metodo di ricerca sui disturbi psichici

4

cultura: un metodo per leggere ed interpretare fenomeni culturali e sociali come letteratura, arte, film, spettacoli, politica e gruppi

A chi è rivolta?

Chiedere aiuto non significa essere deboli, la fragilità ed il dolore fanno parte dell’essere umano e ci vuole coraggio per accettarli e riconoscerli. Il dolore è una componente fondamentale della personalità, attraverso le esperienze difficili, se elaborate e comprese, possiamo essere individui maggiormente completi.

Adulti e Adolescenti

  • Vuole approfondire la conoscenza di Sé
  • Ha sensazioni di angoscia, paura, pericolo che non rendono possibile lo svolgersi delle normali attività quotidiane
  • Si sente depresso
  • Ha difficoltà costanti nelle relazioni
  • Evita alcune situazioni: fobia per l’areo, difficoltà ad uscire di casa, per esempio
  • Ha un disturbo legato al sonno e/o al cibo
  • Ha ossessioni particolari (lavarsi le mani spesso, controllo e pulizia eccessiva della casa)
  • Ha compulsioni (bisogno di spendere, di alimentarsi in modo discontrollato)
  • Stanchezza immotivata

Bambini

  • Mamma e neonato nei primi mesi di vita a seguito di una depressione post-partum della mamma e/o a seguito di un accudimento particolarmente difficile del neonato
  • Bambini 0-3 anni (problemi alimentari, problemi nel fare la cacca, eccessi di rabbia)
  • Bambini nello spettro autistico
  • Bambini con diagnosi di disturbo dell’apprendimento su cui viene fatto un lavoro emotivo
  • Bambini con ADHD
  • Bambini apatici e/o con tratti depressivi (pensieri di morte)

Spesso le radici di questi problemi si trovano nell’inconscio, ad un livello raggiungibile con l’aiuto di uno psicoanalista. L’incontro terapeutico, in un’atmosfera tranquilla e sicura, porterà̀ la persona a diventare consapevole del proprio mondo interno, la terapia procurerà sollievo dal dolore psichico e promuoverà lo sviluppo soggettivo. Gli effetti della terapia dureranno nel tempo e porteranno ad un’ulteriore sviluppo, che proseguirà̀ anche ad analisi conclusa.

La psicoanalisi dei bambini, come quella degli adulti, lascia libera la persona di esprimersi. Il bambino ha dei giochi, che vengono forniti dal terapeuta, attraverso i quali può raccontare il proprio mondo interno. Sono materiali poco strutturati, come carta, pennarelli, i personaggi della famiglia, una casetta di legno. La scelta di questo tipo di giochi nasce dalla necessità che il bambino possa raccontare la propria emotività e le proprie fantasie, attraverso la narrazione di storie ed attraverso i propri disegni. Il lavoro prevede dei colloqui iniziali con i genitori. A seconda dell’età e della richiesta terapeutica le sedute con i bambini possono prevedere la presenza dei genitori. Qualora fossero unicamente sedute con il bambino, sono previsti degli incontri periodici con gli adulti di riferimento. Potrebbero essere suggeriti percorsi paralleli sulla genitorialità con colleghi psicoterapeuti.

Come funziona la psicoanalisi in quanto cura?

Il racconto libero della persona, i sogni permettono di incontrare il grande mistero che ci contraddistingue. La cura consiste in una prima fase di consultazione di circa tre colloqui ed una presa in carico terapeutica successiva di almeno una volta la settimana. Abitualmente la terapia si svolge sul lettino analitico, ma il terapeuta cercherà di comprendere con quale modalità la persona si senta maggiormente a proprio agio. La ragione della posizione distesa è quella di facilitare un ascolto che sia maggiormente direzionato verso l’interno della persona, un racconto meno concreto, che permetta di far dialogare esperienze esterne ed interne. Come sottolinea Thomas OIgden: “la scrittura psicoanalitica, cosí come la poesia, […] fa ricorso al potere del linguaggio di suggerire ciò che non si può dire.”

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